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RASSEGNA

PrimoPiano e TeleRegione - 13 febbraio 2006

 

DUETTO DI VIOLINO E CLAVICEMBALO PER SONATE DEL ‘600

di Barbara Avicolli

ISERNIA. Ancora una volta l’associazione culturale isernina “Amici della Musica” è stata artefice dell’organizzazione di un evento concertistico di alto respiro, svoltosi sabato scorso, presso il Museo di Arte Contemporanea di Isernia.

Ad esibirsi, Domenico Strada, violinista, e Marco Bisceglie, clavicembalista. Elevato il curriculum di entrambi i musicisti, dall’apprezzabile esperienza decennale e dalla presenza in molteplici occasioni concertistiche internazionali. Il programma proposto rivaluta il Seicento musicale. La musica del Seicento e della prima metà del Settecento così come l’arte e la poesia sono indicate con il termine barocco.

I caratteri più evidenti di questo stile sono la grandiosità, la potenza, la teatralità e la ricerca di complicati effetti decorativi, che rispecchiano la fastosità delle nascenti monarchie assolute europee. “Trait d’union del programma proposto, ha affermato il clavicembalista Bisceglie, le sonate sacre barocche, caratterizzate dal continuo alternarsi di andamenti lenti e pacati a momenti di vibrante allegria”.

Note le sonate da chiesa che riecheggiano le danze seicentesche del compositore Arcangelo Corelli (1653-1713), riconosciuto ai suoi tempi come il più grande violinista, nonché autore di musica per il violino. Entrambi i musicisti sembrano condividere un aspetto alla base della cultura musicale di Corelli, la bellezza dell’unione armonica di due o più strumenti.

“Il fatto che Corelli non abbia dato un grande sviluppo al violino solistico dimostra come in realtà egli fosse più interessato alla musica d'insieme, di cui esplora tutte le possibilità espressive, attraverso le forme che la musica del suo tempo gli offre. Il sinfonismo senz'altro l'aspetto più interessante della sua opera, che consiste nella magistrale capacità di costruire i suoi brani con materiale talora del tutto atematico, facendo leva essenzialmente sulla bellezza delle successioni armoniche e sulla pienezza dei suoni”, ha commentato il violinista Domenico Strada. Note anche le sonate di chiesa di Benedetto Marcello (1686-1739). Sebbene la sua attività di violinista sia stata il primo passo nel mondo della musica, Marcello si interessò soprattutto al clavicembalo. I due musicisti hanno una sonata dalla successione dei movimenti variegata e ricca.

Originale la scelta delle composizioni del tedesco Georg Telemann (1681-1767), musico completo ed eclettico, eccelso esponente della musica barocca tedesca, e di Bernardo Pasquini (1637-1710), virtuoso clavicembalista che brillava per le sue improvvisazioni in pubblico.

Marco Bisceglie ha riproposto con vivacità ed eleganza in un solo per clavicembalo “Partite diverse di Follia”. Il tema della Follia tipico dell’epoca barocca è stato soggetto a numerose variazioni e reinterpretazioni diverse e personalizzate.

A chiudere il concerto la celebre sonata detta “Follia” del compositore Corelli. Si tratta ancora di una variazione al tema della follia, che i concertisti hanno riprodotto nel rispetto dell’insolito calore appassionato e quasi romantico del brano.

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