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Il libro è interessante per due aspetti:
- La
ricostruzione storica degli ultimi quarant'anni di vita politica
italiana: soprattutto le vicende immediatamente precedenti e successive
a Tangentopoli. C'è l'organizzazione dei partiti, le
positività di un sistema che preparava le classi dirigenti.
C'è la negatività di un sistema utilizzato da tutti e che
toglieva risorse al Paese ("Ma la politica ha i suoi costi!"). Ci sono
i servizi segreti, le stragi, Ustica, Falcone, Borsellino ecc.
- L'aspetto
umano. La vicenda di un uomo costretto ad abbandonare il suo Paese. Un
uomo che sembra rassegnarsi a morire in esilio e che invece lotta
tenacemente perché sente di essere descritto in Patria
così come pensa di non essere. A pagina
54 Craxi scrive: “Se la mia condanna è
quella che io debba morire in esilio così sarà”.
Subito dopo però aggiunge: “Voglia
Iddio che questo non avvenga”. Anche in altre pagine subito dopo
una frase
conclusiva e apocalittica ce n'è una in aggiunta che parla di
speranza. Pur nella consapevolezza della sua condizione, sembra che
Craxi continuamente
nel miracolo della riabilitazione.
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