Quello accaduto al Comune di Isernia è un fatto grave. Un assessore posta su Facebook il suo malcontento e la decisione di rimettere alcune delle sue deleghe. Il Sindaco decide, di conseguenza, di sfiduciarla in toto e di toglierle anche tutte le altre deleghe. Per cui, Francesca Scarabeo non è più assessore. Ricapitoliamo. Quattro giorni fa, Francesca Scarabeo scriveva su Facebook di aver "appena rassegnato al sindaco la delega alla Salute dei cittadini" e quella del "Coordinamento e prevenzione di interventi socio-sanitari territoriali ed ospedalieri". Scriveva anche di voler rimanere in giunta per occuparsi delle mense scolastiche. Non usava Facebook per rassegnare le dimissioni ma per comunicare che le aveva rassegnate. I motivi? L'assessore Scarabeo lamentava l'impossibilità di diefendere la sanità pubblica perché rilevava "sgambetti e ostacoli (...) atteggiamenti di arroganza, saccenza e supponenza (...) bastoni tra le ruote (...) sfoggio ed esercitazione di potere". Scriveva poi che "devono cambiare molte cose e soprattutto bisogna voler bene alla città che si amministra". Intervistata da Enzo Di Gaetano, aggiungeva che "qualcuno pensa a progetti personali piuttosto che al bene della città e che il Comune avrebbe dovuto dare più forza alla richiesta della radioterapia". Sempre nella stessa intervista, la Scarabeo rimproverava la perdita di tempo, da parte del sindaco e forse di alcuni assessori, nel rispondere a mail non meglio precisate e a "seguire logiche che non mirano al bene del cittadino". Il sindaco, senza troppe storie, accettava la restituzione delle deleghe e, in più, sfiduciava l'assessore. Nelle interviste successive alla sua decisione, diceva che l'assessore Scarabeo aveva fatto un buon lavoro e che era dispiaciuto per quanto accaduto. Soprattutto, diceva che "quando si parla di onestà bisogna mostrare le prove!" Chiedeva, cioè, a Francesca Scarabeo di mostrare le prove degli sgambetti e degli ostacoli; le prove dell'arroganza, della saccenza e della supponenza; le prove dei bastoni tra le ruote; le prove dello sfoggio e dell'esercitazione di potere a cui era stata costretta ad assistere passivamente; le prove dei progetti personali di qualcuno; le prove del seguire logiche che non mirano al bene del cittadino. Nella conferenza stampa indetta subito dopo l'accaduto, il Sindaco si lamentava della insinuazioni... secondi fini... e diceva che aveva sempre lavorato "solo per il bene della città". Quindi, abbiamo due persone, una delle quali assessore alla sanità, che si separano senza che noi si sappia il perché. Forse è giusto così. Se noi avessimo un ospedale dove le persone rimangono per giorni in pronto soccorso senza sapere cos'hanno, spesso abbandonate... Se noi avessimo un ospedale in cui si rimane in attesa di un referto rx per ore... "Ancora non arriva"... poi magari chiami tu radiologia e ti dicono "l'abbiamo inviato da quattro ore"... Se noi avessimo un ospedale in cui entri con i globuli bianchi a trentamila, ti dimettono con i globuli bianchi a sessantamila, ti senti male e torni in ospedale, ti trasferiscono in terapia intensiva e muori... Se noi avessimo un ospedale in cui hai bisogno di trasfusione, contattano i tuoi parenti telefonicamente perché non possono entrare per il Covid e dicono di averla fatta, la trasfusione... poi li richiamano per dire che sei morto e i tuoi parenti non trovano la trasfusione nella cartella clinica... Insomma, se noi avessimo un ospedale così, allora dovremmo preoccuparci e dovremmo chiedere conto a Castrataro e Scarabeo dei loro personali litigi. Siccome ciò che abbiamo descritto è solo fantasia e il nostro ospedale è apprezzato da tutti e tutti escono da lì sani e salvi, senza dover correre a Roma e Napoli, allora possiamo fregarcene di ciò che è alla base del litigio tra i due. Nel post successivo alla sfiducia, tuttavia, l'assessore Scarabeo fa riferimento al burqa e alla libertà di pensiero e di parola. Pur essendo sicuro della ottima situazione sanitaria del nostro territorio, per curiosità, ho chiesto, proprio lì sotto, nel commento, "Bene, visto che c'è libertà di parola, ci dica cos'è successo!" Non ho ottenuto alcuna risposta. Allora ho scritto un post, taggando i consiglieri comunali Perpetua e Cefalogli e gli assessori Ruggiero e Di Martino, chiedendo informazioni su quanto accaduto. Nessuna risposta. La mancanza di chiarezza, allora, mi ha spinto a telefonare di qua e di là. Anche perché le cose dette dalla Scarabeo non sono facili da provare. Come si fa a provare che il tuo sindaco "mette i bastoni" tra le ruote? Come si fa a provare che non vuole bene alla città? Come si fa a provare che ha altri obiettivi? Be', per quest'ultima prova basterà aspettare primavera ma per gli altri dubbi è davvero difficile. Ecco perché l'assessore dovrebbe essere più chiaro. Facciamo il caso che la dottoressa abbia detto in riunione "Facciamo tornare al più presto Radioterapia a Isernia se no pure quella finisce a Pozzilli!". Facciamo il caso che sindaco e vice-sindaca si siano scambiati un sorrisetto, come per dire "Sì, sì... mo caschi dal letto e te svegli!". Facciamo il caso se sia accaduta una cosa del genere... come si fa a provarla? Ha ragione il sindaco a chiedere le prove. Ha ragione l'assessore a basarsi sul suo sentimento. Tuttavia, dottoressa, provi a rispondere. Cosa voleva fare e non è stato possibile fare? Cosa non voleva fare e invece è stato fatto? Ha sentito, all'interno della giunta, qualche attenzione particolare verso la sanità privata che l'ha disturbata? Pensa che la radioterapia sia un business e che la lobby specifica abbia avvicinato il sindaco? Se continuo a fare domande e a non ricevere risposte, la mia fantasia produrrà domande ancora più lontane dalla realtà di quelle che ho appena posto. Dalle telefonate fatte, proprio perché non c'è ancora chiarezza, è venuto fuori, per esempio, che il sindaco tiene sul piedistallo Nicoletta Del Bianco e Federica Vinci e che ciò non è facile da sopportare per le altre donne di giunta e consiglio e che il primo cittadino avrà altre sorprese causate da questo suo atteggiamento. Vede, dottoressa, se non siamo chiari, se lasciamo che sia il pettegolezzo a rispondere ai dubbi dei cittadini, non ci fate una bella figura. Né lei, né il sindaco. Se continuo a telefonare per cercare informazioni, chissà quante altre storie verranno fuori. Rimane, invece, un fatto grave... reale. Un assessore ha lasciato alcune deleghe e ha sfiduciato il suo sindaco. Un sindaco ha sfiduciato il suo assessore. Non è un rapporto matrimoniale... non si può rispondere "Fatti nostri!" né, come dice il sindaco, "bisognava risolvere la questione nella mia stanza". Oppure "I panni sporchi si lavano in famiglia". L'amministrazione comunale non è una famiglia. Altrimenti si sarebbe chiamata Famiglia comunale. È il luogo della responsabilità nei confronti dei cittadini e questa questione non può essere liquidata in questo modo, senza chiarezza e dunque senza un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini. Mi dispiace essere così diretto, Piero e Francesca, ma i vostri giri di parole non sono adatti all'occasione. Non soddisfano le legittima necessità di informazione dei cittadini. Abbiamo un assessore alle questioni sanitarie del calibro della dottoressa Scarabeo che non lavorerà più per noi. Ciò accade perché lo stesso assessore non ha sopportato che la Vinci sconfinasse nel suo settore? O perché voleva fare qualcosa per la radioterapia e non le è stato permesso? Mi sembrano due cose gravi allo stesso grado e spostano di molto il giudizio dei cittadini. Vi va di rispondere per non lasciare la questione in balia del pettegolezzo? |
- - Il sito non raccoglie informazioni dei visitatori se non quelle indirette del contatore visite Statcounter Privacy Policy |