LETTURE
EFFERVESCENTI
RELAZIONE
FINALE
Passione per la lettura, attenzione alle più innovative
espressioni della narrativa contemporanea, interscambio di opinioni
e considerazioni sui romanzi oggetto d’esame sono stati gli obiettivi
principali della seconda edizione di “Letture Effervescenti”.
Nonostante la diversità di temi affrontati rispetto allo scorso
anno, il numero inferiore di romanzi da leggere, il cambiamento del luogo
deputato agli incontri con gli autori, lo spirito del progetto è rimasto inalterato,
anzi. Si è arricchito, forse, di un valore aggiunto: il nuovo spirito di
partecipazione degli studenti, seduti intorno agli autori in veste di
“intervistatori”, si è unito alla loro volontà di farsi sentire, apprezzare e , perché no, contestare attraverso la lettura di recensioni
prodotte da loro stessi sui romanzi letti. Anche quest’anno la sensibilità dei ragazzi, unita alla loro capacità
di leggere tra le righe individuando temi nascosti e luoghi narrativi
inesplorati, ci ha stupito spingendo noi, docenti referenti, a farci da parte
per lasciare loro la scena. Abbiamo percepito una nuova presa
di coscienza che ha spinto i giovani lettori a mettere da parte
insicurezze e timori facendosi portavoce delle curiosità, dei dubbi, delle
osservazioni sui temi affrontati nella lettura. Più consapevoli e animati da un
profondo spirito critico, i ragazzi si sono relazionati
“alla pari” con i giovani autori che, a loro volta negli incontri, hanno sempre
dimostrato vivacità intellettuale e disponibilità al dialogo.
Questi i nomi degli
scrittori intervenuti: Valeria Parrella, napoletana,
classe 1974, autrice della raccolta di racconti “Mosca più balena” (Minimum Fax), vincitrice del
premio “Campiello Opera Prima” che ci ha fatto entrare nella vivace,
variopinta, folcloristica, contraddittoria realtà napoletana dei nostri giorni;
Manuela Avakian, ventisettenne di origine armena che,
in “Una terra per Siran” (Prospettive Editrice), ha
posto all’attenzione dei ragazzi un tema da tutti dimenticato: il genocidio
armeno ad opera dei Turchi; infine Francesco Pacifico, romano, laureato in
scienze politiche che, ne “Il caso
Vittorio” (Minimum Fax), ha descritto la storia di un’amicizia fra tre ragazzi
dai tempi del liceo all’università, tra contestazioni, viaggi, amori, conflitti
familiari, scelte di vita.
L’atmosfera più raccolta ed intima della
sala proiezioni del Liceo, rispetto alla più impersonale, ma sicuramente più
coreografica e curata Aula Magna dell’Università degli studi del
Molise, ha costituito lo sfondo delle discussioni, degli scambi
dialettici, delle impressioni e delle considerazioni sulle nuove, giovani,
“effervescenti” voci del panorama letterario italiano.
I docenti
referenti
Francesca Penta