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Giovanni con Alessandro Fo
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Ciò che non va
Ciò che non va
è questo scorrere inutile dei giorni
che nemmeno la rabbia sa riempire
nemmeno i temporali, né la gioia dei bambini
Passano le ore e la domenica
come se ogni cosa si chiudesse
come se ogni luce si scurisse
dentro la fine di ogni desiderio
Ciò che non va
è il senso non trovato nelle cose
la lentezza disastrosa di ogni gesto
la pesantezza disillusa dello sguardo
l'affaticarsi sulle stesse cose
cercare e poi costringersi a non farlo
chiamare e poi fermarsi appena in tempo
urlare dentro senza che ci sia alcun suono
tra gli altri e il tuo dolore più profondo
tra il tempo che si muove e quello fermo
dentro il tuo petto, dentro il tuo respiro
Ciò che non va è l'ossigeno che manca
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Il tempo delle cose
Un tempo delle parole
e della profondità
Un tempo per aggiustare il tiro
eliminare le falsità
Ché non c'è niente di più bello
d'amare
dei difetti riconosciuti
di cui poi si ride
C'è un tempo dell'attesa
del riconoscimento dei fatti
della sospensione assoluta
e dell'amore insuperato
Poi c'è solo il rimpianto
della recita e della farsa
Tutto crolla, deflagra
come in un terremoto sudamericano
Il tempo delle cose
è tutto il tempo che ti ho dato
l'amore più denso del mercurio blu
del futuro immaginato
Tutto passa, hai ragione:
tutto passa e nel dare
non c'è mai il peccato
ma ora il resto lo devo alla vita
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Decadancing
Come negli incipit dei film
in cui si balla a palla Raffaella
e ci si attacca al battito animale
in un'ansante guerra contro il tempo
Come dentro al pane quotidiano
gli specchi e poi gli ormoni più crudeli
arrivano al cervello per deviare
la verità di ciò che deve andare
Come nel buio sudato di una sala
dove hai ballato e sei rimasto solo
di un solo un po' malato e provinciale
ed una compagnia andata a male
Arriva il tempo della decadenza
serenità equilibrio autorevolezza
vorrei dar peso a queste tre parole
e poi ballare se ne sarò capace.
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