L'incontro del 21 febbraio 2008
Gli studenti e i genitori del libro
Di seguito si riporta una sintesi del dibattito

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DL: dottoressa Lanciano

SE: studente

SA: studentessa

Prof.a: professoressa

Prof.e: professore

MA: mamma

La dottoressa Lanciano riporta alcune frasi del libro.

DL
Sono frasi salienti. Ognuno di noi ha vissuto episodi simili.
(legge le frasi in cui la mamma di Giulio parla del suo sentimento di fallimento e dà un giudizio della sua famiglia)
Sottolinea come i problemi tra genitori e figli sembrino sempre improvvisi, che il loro comparire sia sempre repentino e inaspettato

Chi di voi ha vissuto questa storia nell’osservazione dei propri genitori?

SA
Non è il mio caso

SA
è una madre illusa

SA
Non accetta che i figli crescano o che siano cresciuti in un modo diverso da come pensava lei

SA
è delusa

SA
pensava di avere un’idea precisa della propria famiglia e scopre di aver sbagliato

MA
Paura e insicurezza del futuro. Sa che non potrà gestire la famiglia come voleva

MA
Ha paura di non gestire. Il marito è defilato. La figlia per fettina. Il figlio le dà la sensazione di non farcela.

DL
è una donna che si sta mettendo in discussione

SA
No. è convinta di non aver sbagliato nulla

MA
solo verso la fine si metterà in discussione

PROF.a
Si. quando dice che è un fallimento

DL
Io sento una donna fragile (con tutte le sue certezze). Sta manifestando le sue emozioni. Ho provato tenerezza nei confronti di questo personaggio. E voi?

SA
Leggendo le pagine mi viene in mente il rapporto con mia madre. Mi rendo conto che ho pensato per la prima volta ai sentimenti di mia madre quando discuteva con me. Ho sentito un po’ di rimorso perché qualche volta ho esagerato e ho pensato di aver ragione in assoluto

SE
Non sono mai arrivato a questi livelli di contrasto con mia madre. Per me è un’amica

SE
Non ho provato alcun sentimento nei confronti di questa donna

SA
Mi ha fatto tenerezza

SA
Sono discussioni frequenti e normali. Ho provato rimorso perché qualche volta non ho tenuto in considerazione il punto di vista di mia madre

SA
Un po’ mi sono rivista nelle discussioni. Ho avuto la conferma che anche i genitori possono provare dolore e sofferenza in riferimento ad una discussione

SA
Questa mamma si preoccupa troppo del giudizio che gli altri hanno della sua famiglia

SA
Non mi sono mai resa conto che mia madre pensa e soffre quando discute con me

SA
Questa madre è troppo apprensiva. Risulta superficiale perché è troppo condizionata dal giudizio degli altri

SA
Mi sono sentita un po’ in colpa perché ho fatto caso per la prima volta che forse mia madre aveva altri desideri

SE
Un po’ di rimorso. è troppo ansiosa. è asfissiante.

DL
Interrogativi della mamma:
Volevamo fare troppo gli amici?
Secondo la mamma il figlio contesta i genitori e fuori non è sicuro di sé
La mamma pensa che forse non è il caso di fare gli amici ma di lasciare una distanza tra il ruolo dei genitori e quello dei figli
Secondo voi, genitori e figli possono essere amici?

SA
I figli non si mostrano mai come sono davvero. Non si comportano con i genitori così come si comportano con i loro amici. Quello dei genitori e quello dei figli sono due ruoli che rimangono separati

SA
Se io faccio un’esperienza, quell’esperienza l’ha già fatta mia madre. Mi impedirebbe di fare esperienze importanti

SA
Secondo me c’è anche il distacco generazionale. Il mio modo di vedere è diverso da quello di mia madre. Per cui il rapporto di amicizia non può esserci anche se è importante un dialogo.

MA
Non si può essere amici dei propri figli. Non mi viene a dire tutto. Non si può conoscere completamente un figlio. Anche se tra noi c’è un ottimo rapporto ma quando c’è da fare la mamma, io devo fare la mamma.

PROF.a
Comprendere e sostenere ma mai confondere i ruoli.

PROF.a
Ho lasciato molto spazio alle scelte di mia figlia pur vigilando

DL
Anch’io ho un ottimo rapporto con mia figlia ma non mi carico più di tanto delle sue cose.

Prof.a
Si può essere ansiosi per molto cose ma non si deve entrare nella sfera dei sentimenti e delle cose più intime di un figlio

SA
Mia madre non è mai entrata nelle mie scelte anche se ho sentito la sua presenza. Avevo la sensazione di esserci

SE
Non è vero che non vogliamo niente. Siamo stati viziati da questa società. Fare i genitori è difficilissimo. Dovremmo essere noi ad andare incontro, anche noi…
Noi abbiamo idee e progetti ma non ci stanno bene troppe cose. Persino la faccia…

DL
Quando dicono “è tutto uno schifo!”

SE
Lo diciamo perché la società ci vuole perfetti e questo non è possibile, inarrivabile

SA
Io voglio tutto ma se poi non riesco ad averlo la colpa non è mia ma della società

SA
è l’eccezione che dice che tutto fa schifo. sono molti quelli che hanno aspettative e obiettivi. Magari questi obiettivi non rientrano nell’ottica prevista dai genitori

DL
I giovani non hanno niente da dire?

SA
sono gli adulti che non ascoltano

SE
siamo stati abituati ad avere troppo cose, in fretta, non siamo stati educati ad apprezzare ciò che abbiamo.

SA
Al di là delle cose materiali, volere di più è positivo. significa aspirare al massimo

PROF.a
Siamo distratte anche dal lavoro fuori casa. Dedichiamo poco tempo ai figli e loro si sentono trascurati. Anche se la qualità è più importante delle quantità…

DL
La qualità è un alibi per quelli che non vogliono spendere il loro tempo per i figli

SA
Mio padre torna a casa tardi e a cena, io vorrei parlare ma lui ascolta il telegiornale

DL
Vi sentite ascoltati?

Risposte diverse

SA
Mia madre pensa solo che devo studiare. Mio padre non c’è mai a casa. Parlavo con mio fratello ma adesso si è sposato

SA
Io sono ascoltato

SA
Certe volte sono più io che mi chiudo. Mi fanno domande ma io non rispondo

SA
Molti genitori quando sono nervosi non vogliono parlare. Anche noi, quando siamo nervosi, non vogliamo parlare

DL
Al liceo, quando entra, c’è una gran confusione. Si accorge di non essere mai andata ai colloqui.
Per i genitori un figlio che va bene a scuola non ha problemi, se non va bene a scuola ha problemi.

SE
Nel mio caso non fanno l’equazione scuola-benessere. Anzi non hanno interesse per il mio rendimento scolastico. Per questo motivo lo studio non mi è mai pesato molto.

SA
Il figlio deve andare bene a scuola perché deve avere un futuro diverso dal suo

SA
Mia madre ha dato sempre importanza alla scuola. Mi ha trasmesso un senso di dovere nei confronti di un impegno. Per questo motivo vado bene a scuola e faccio bene quello che faccio.

DL
Mi fa piacere che i genitori si interessino delle vostre vite

Tutti
Sì, certo…

DL
L’umore di Gabriella passa da proiezioni ottimiste ad analisi negative della situazione che vive

SA
Io non posso immaginare che ci sia un ragazzo capace di sputare o di dire puttana alla madre

SA
Perché la madre glielo permette?

DL
Cosa potrebbe fare una mamma?

SA
Due ceffoni

Tutti
Sì, due ceffoni

SA
Ma se la mamma reagisce così lo allontana ancora di più

DL
La mamma non sa dare un nome alla violenza che viene dal ragazzo

SA
L’amicizia ha fatto sì che a questo punto i due ceffoni non possono essere compresi

SA
La mamma non deve lasciare queste domande a se stessa. Deve portare il discorso all’interno della famiglia

SA
Il padre è un po’ escluso dalla discussione

SE
Giulio è un caso molto estremo. In ambienti più degradati è facile incontrare ragazzi di questo tipo

SE
I litigi del tipo di Giulio con i genitori nascono dal fatto che Giulio non vuole assolutamente capire il ruolo della mamma. La mamma vuole proteggere il figlio

SA
Quando mi scappava una parolaccia mi facevano capire che sbagliavo…

SA
L’errore sta nell’aver improntato il rapporto sull’amicizia. Non si fa così

DL
Gabriella si chiede. Cosa vogliono fare i ragazzi? E noi cosa dobbiamo fare?
Galimberti dice: la generazione ha una emotività molto più incontrollata e uno spazio di riflessione molto più modesto. Il loro fondo emotivo è stato sollecitato fin dalla più tenera età da un volume di sensazioni e impressioni eccessivo rispetto alla loro capacità di contenimento. Fin dai primi anni di vita hanno fatto troppa esperienza rispetto alla loro capacità di elaborarla. Di loro abbiamo detto: come sono intelligenti, noi alla loro età eravamo molto più stupidi. E loro ci hanno creduto avviandosi su quella strada ingannevole dove si confonde l’intelligenza con l’impressionabilità a cui segue una risposta immediata. In questo gioco di inganni abbiamo confuso la loro risposta immediata con la prontezza dei riflessi e la velocità di azione, mentre era semplicemente un corto circuito. Non sono stati educati alla riflessione, non sono in grado di raffreddare l’emozione e non confondere il desiderio con la pratica anche violenta per soddisfarlo.
L’eccesso emozionale e la mancanza del raffreddamento riflessivo portano a 4 possibili esiti:
1) lo stordimento dell’apparato emotivo (discoteca, droga ecc.)
2) il disinteresse per tutto (non partecipazione, indifferenza opaca ecc.)
3) il gesto violento (per scaricare emozioni e ottenere l’illecito)
4) la genialità creativa (solo se il carico emotivo è correlato da buone auto discipline nel rapporto genitori-figli)


DL
Perché i vostri genitori non partecipano ai nostri incontri?

SA
Lavorano

SA
Lavorano

SA
Non sono interessati

SA
Lavorano

SA
Sto cercando di convincere mamma

SA
Proverò a chiederlo

SA
I miei non ci stanno a pranzo… figuriamoci…

SA
Mio padre sta leggendo il libro

Sa
Mia madre sta a casa

SE
non gliel’ho detto

SE
Non gliel’ho detto

SA
Io me l’aspettavo. Gliel’ho detto già sapendo che mi avrebbe detto di no. è interessata a quello che faccio ma per come è fatta lei non le piace intervenire, partecipare, stare insieme agli altri

DL
Facciamo concludere la mamma

MA
A me piace partecipare. Con i ragazzi ci sto bene. Penso che se altri genitori partecipassero a incontri di questo tipo avrebbero modo di vedere le cose da un altro punto di vista. Questi incontri offrono l’occasione per modificare il proprio modo di vedere. Si torna a mettere in dubbio qualche certezza…

 

 

Autore: Francesco Paolo Tanzj - Esperto esterno: Leontina Lanciano (psicopedagoga) - Docenti: Rosalba Martina, Olimpia Testa, Giovanni Petta