DEGRADO
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Ciò vi consentirà di prendere coscienza del degrado e dello squallore in
cui versa Sessano.
È un degrado
che infastidisce la vista e che è la parte visibile di un degrado più
profondo, che è quello del sereno convivere, del progettare,
dell'immaginare un futuro per se stessi e per i giovani.
Persino la
bandiera italiana, poco più avanti delle ragnatele del portone del
Municipio, segnala il malessere causato da un gruppo di persone che si
combattono tra loro, che si contrastano fortemente (con assenze in giunta
e in consiglio, con voti contrari o astensioni dalle decisioni del
sindaco, con sotterfugi e tentativi di ingabbiare l'opposizione) ma che
non hanno alcuna intenzione di ammettere il loro fallimento. Rimangono al
loro posto (nascondendosi e vergognandosi quando le azioni amministrative
arrivano persino alla malvagità e alla irresponsabilità), cercando di far
ricadere le colpe sui colleghi di maggioranza e continuando a perpetrare
il male di Sessano.
E di
materiale per vergognarsi ce n'è tanto:
- le lettere
anonime
- le
ingiurie in consiglio comunale
- le mail di
minaccia ai giornalisti
- l'utilizzo
dei fondi dell'Enel per pagare il concerto di Alexia
-
l'affossamento di ogni iniziativa culturale e delle associazioni (basta
guardare il programma delle pro loco di Chiauci e di Macchia d'Isernia,
le iniziative di Monteroduni o di Montaquila, il Festival del folclore
di Carpinone... per capire a che punto siamo)
- le
delibere di giunta approvate senza maggioranza politica
- la
mancanza di una politica per gli anziani
-
l'incapacità di accogliere degnamente i pochi sessanesi che ormai
tornano dall'estero
- il
fallimento di alcune iniziative "splendide" come quella del depuratore
- il
disordine e lo squallore della zona industriale
e questi sono
solo alcuni dei fallimenti degli ultimi trent'anni di amministrazione.
La villa
comunale, con le pietre esagonali lavorati da antichi sessanesi, è un
altro simbolo di quanto andiamo scrivendo. Ormai ridotto a un gabinetto
per cani, senza fiori, con mille pericoli per i bambini, grigiore sotto
gli occhi di tutti, metafora dell'incapacità di muovere qualcosa, di fare
persino la più piccola cosa.
Di chi è la
colpa di tutto ciò, oltre che, naturalmente di chi amministra e firma le
proprie azioni con delibere e firme, con assenze e astensioni? Dei
polemisti? Di chi tutti i giorni, da venti anni, su internet e sui
giornali, sui volantini distribuiti in piazza e a voce, denuncia la fine
ingloriosa di un paese?
O forse,
anche e soprattutto, di chi continua a non avere il coraggio di dire ai
propri amici che Sessano è alla frutta, che Sessano muore, che bisogna
uscire dalle case e riprendere a lavorare.
Il silenzio
degli ignavi e dei codardi, dei menefreghisti e degli "amici di tutti" è
il complice migliore dell'ignoranza e dell'incapacità degli
amministratori.
Persino le altre istituzioni,
conoscendo i "gusti" dei nostri amministratori, si permettono di tagliare
in maniera sconcia gli alberi del nostro territorio. Senza che nessuna
dica alcunché.