Uno stop per la strada, dal
finestrino di una familiare, il pensiero di non poter vivere quella stessa sensazione, lo
stesso brivido, la stessa scarica di adrenalina sulla tua auto.
Il vincolo dei numeri che si
oppongono al tuo volere. Il caldo afoso di unestate da penare sui libri che ci
avverte dallinizio del secondo trimestre. E per me è solo inchiostro su carta
bianca.
La cosa più brutta è giudicare
perché significa avere il potere su qualcun altro e quando si ha il potere su qualcun
altro ci sono sempre discordie.
Quella di giudicare è
unazione molto in relazione con la soggettività. Lingenuità di
giudicare un libro dalla sua prima pagina e, subito dopo, una risata stupida per averne
superficialmente compreso lironia.