Un progetto arrivato in classe senza preavviso. Paola del Melograno che,
autorizzata dal dirigente scolastico, bussa alla porta e dice: «Arriverà Carver!» e
lascia sulla cattedra «Racconti in forma di poesia». E va via.
Abbiamo letto ad alta voce alcune
cose di questo sconosciuto per noi autore americano. I ragazzi sono rimasti
sorpresi da tanta poetica semplicità, dalla capacità di cogliere la complessità dei
problemi umani, la densità del vivere quotidiano con un lessico contemporaneo,
comprensibile, efficace.
Abbiamo letto insieme, in classe,
«Se hai bisogno, chiama» e la lettura, anche questa volta, è stata sorprendente. I
ragazzi hanno avuto la consapevolezza del fatto che in ogni casa, alla fermata degli
autobus, nei pomeriggi passati con il papà a tagliare la legna, nella sala dattesa
del dentista, in tutti questi attimi è nascosta la poesia o, almeno, un «appeal» che,
se scovato e portato in superficie, tiene il lettore fermo sulla pagina fino alla fine del
racconto e del libro.
Nella stessa settimana i ragazzi
hanno provato a scrivere piccoli testi, a limarli più volte, a cercare immagini povere e
interessanti, banali e affascinanti insieme.
Ogni studente ha prodotto in
media cinque lavori. In queste pagine ci sono quelli che sono sembrati più
«carveriani».
Alcuni di essi sono stati letti
in pubblico, nel corso della mostra dedicata allo scrittore americano e che è stata il
punto di arrivo del nostro microprogetto di lettura-scrittura.