CHIARA MARCHELLI



Angeli e cani

Angeli e cani è il libro degli opposti. Bambini che sembrano adulti e adulti che ridiventano bambini. Fatti di cronaca descritti con le parole ancora intrise di caffè, sigarette e vento alla finestra d’inverno. Appartamenti di giovani con l’ambizione di una vita nuova a New York che si sovrappongono a lontani chalet in Valle d’Aosta.. Angeli e cani è l’indagine di una giornalista alla scoperta di una dolorosa verità, fatta di infanzie rubate, schedate e commercializzate. Un intreccio di individui che si sfiorano, l’intersecarsi di piani temporali e fisici e la mescolanza di generi della narrazione, che conducono fin dentro il mondo di questi bambini abusati, abbandonati, dimenticati.
Bambini di nessuno, responsabili di colpe che non hanno ma di cui pagano il prezzo e che, secondo le leggi del mondo a parte cui appartengono, si raccolgono in quegli stessi branchi che vediamo appostati nelle nostre città, a spiare la vita altrui passare accanto. Ma Angeli e cani è allo stesso tempo un viaggio a ritroso, alla scoperta delle proprie radici, la trasformazione in riscatto di quella sopravvivenza tipica di chi ha accusato un danno tanto remoto e tanto violento da fare, di chi l’ha subito, un esule.
Un romanzo costantemente teso tra gli opposti della ricerca e del mascheramento, dell’indagine obiettiva e delle pulsioni individuali. In cui gli opposti, se e quando si uniscono, lo fanno per far recuperare agli adulti il bambino che hanno perso o che non sono mai stati. Quello che da qualche parte, forse, ad un certo punto della vita, hanno lasciato solo.
"D’altronde, le cose succedono per riportare indietro i pezzi di noi che non abbiamo ancora perdonato".

Marco Franzoso

 

 

BAMBINI VIOLATI TRA AOSTA E NEW YORK

di Giovanni Tesio
da TuttoLibri del 1° novembre 2003

«Angeli e cani», l’esordio di Chiara Marchelli: l’inchiesta di una giornalista sulle adozioni illecite, un racket dello sfruttamento che a poco a poco svela il suo mistero, una storia d’amore

DELL'AUTRICE, Chiara Marchelli, non si sa più di quanto conceda la secca nota biografica del risvolto. Nata ad Aosta nel 1972, vive tra l'Italia e New York e Angeli e cani, pubblicato da Marsilio, è il suo primo titolo. Esordio un po' troppo imbottito, del romanzo si può invece ben dire che sia duro e complesso e che non conceda niente a tenerezze e semplificazioni. Un narrare a specchio, che moltiplica il senso della distanza ma prepara tanto più sottilmente quello dell'incontro. Maddalena Ubertalle è una giornalista che si applica ad un'inchiesta sulle adozioni illecite. Ma è anche una donna che ha una madre e un padre, un trauma legato all'improvvisa morte di un fratello, una storia d'amore da dipanare e una vita da pacificare. Nella vita di Maddalena, accanto a ciò che già c'è, entra un allarme che prende le mosse da una compagna di scuola, cui s'associa un fatto di cronaca nerissima (la morte violenta della vecchia compagna, un ragazzo seviziato, un uomo solo presuntivamente suicida).
Legato a tutto ciò, un racket dello sfruttamento che a poco a poco - in mescolanza di generi - svela il suo mistero. Attraverso la storia di altre vite e di altre storie (fra tutte, segreta e fuggitiva, la figura di Agata, un'artista che ha a sua volta patito il trauma dell'abbandono), il romanzo va con lentezza ma sicuro. I temi sono naturalmente più d'uno ma stanno tutti raccolti intorno ad un nucleo che è appunto costituito dallo sfruttamento dei bambini: nel caso specifico un giro di adozioni illecitamente concertate che s'allarga ad un ancor più ignobile sfruttamento sessuale (se è vero che i bambini sono entrati in modo cospicuo nella letteratura dei giovani narratori a volte con intendimenti di provocazione, non così accade nel romanzo della Marchelli, dove la parola più appropriata dovrebbe essere "denuncia"). La struttura narrativa è complessa e frammentata ma coerente e traduce in un gioco di specchi la brutalità dei dati che le cronache fanno registrare ovunque. Intanto c'è una doppia pista geografica, perché il romanzo si dispone tra Aosta e New York senza che si debba pensare per questo a risvolti autobiografici. E poi c'è una doppia pista temporale (tra presente e passato), che si converte in misura esistenziale: qualcosa di fortemente interiore che soggiace ad ogni ferita guidando il movimento. E' la protagonista stessa a pensare: "D'altronde le cose succedono per riportare indietro i pezzi di noi che non abbiamo ancora perdonato". Ecco dunque dipanarsi un terzo filo, quello di un immaginario che ha funzione riflessiva: la storia d'amore di due giovani, di cui uno sta scrivendo una sceneggiatura di bambini fa infatti da ombra nera alla storia centrale. Ed è sempre Maddalena a riflettere: "La parte irrisolta di sé, perché era quella che andava via, da appendere a una parete estranea, osservare da un punto di vista nuovo, veder cambiare e adattarsi per plasmare le parti mancanti, che avevano bisogno della distanza".
Lavorando di continue corrispondenze, la storia di un fenomeno orrendo viene trasformandosi sempre di più in un atto di coscienza. Procedendo dagli insulti che è la vita stessa ad infliggere, lo sviluppo dei personaggi finisce a diventare - per questo - tanto più credibile e persuasivo.


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Chiara Marchelli
è nata ad Aosta nel 1972 e vive tra l’Italia e New York.
Questo è il suo primo romanzo

Una piccola biografia e un'intervista
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