Miei carissimi,
vi penso appassionatamente e spero stiate tutti bene. Il viaggetto
che feci per venirvi a trovare m'è rimasto nel cuore e, sinceramente, una scolaresca
simpatica e sveglia come la vostra è stato difficile trovarla, da allora, in altri licei.
Ridevate, partecipavate (psss... chiacchieravate insieme a me alla stazione il giorno dopo
invece di stare a scuola) e voi non potete immaginare quanto siano importanti certe cose
per uno scrittorucolo che viene a parlare di libri: sentirsi tra amici, rilassarsi,
scherzare...
I romanzi devono essere presi così, come cose belle e giocose,
come una giornata in meno di lezione per chiacchierare insieme. Diffidate sempre dei libri
che vi annoiano e ringraziate il cielo di avervi dato certi insegnati deliziosi che mi
hanno offerto pizze e salami a pranzo e a cena e (domandatelo allavostra prof) mi hanno
fatto evitare una multa dai carabinieri spiegando: "Ma è uno scrittore!" (non
avevo le cinture allacciate in macchina; agli intellettuali è permesso, dunque:
studiate!)
Per quel che mi riguarda sto bene. Adesso vivo tra la mia Roma e
Venezia dove ho iniziato a lavorare per la vecchia Marsilio. Leggo un sacco di
dattiloscritti assurdi, tutti i "romanzi" che gli aspiranti scrittori ci inviano
senza ritegno. Opere di cinquecento pagine sulle fantasie erotiche di un ragioniere di
Vercelli, un'intervista a Gesù Cristo che l'autore giurava essere autentica (ci ha
perseguitato! Il titolo era: "In verità, le dico..."), gente checopia i libri
dei premi Nobel etc... Ma anche questo finisce per essere interessante e, sinceramente,
insegna molto su com'è fatta la scrittura.
Poi naturalmente (nelle ore libere) continuo a scrivere. Stiamo
facendo per esempio un film con il mio amico Gianni Farinetti e sono davvero contento, e
poi le mie solite sciocchezze per i giornali, le riviste. Insomma, perdo il mio tempo nei
modi più divertenti. Spero di potervi venire a trovare ancora prima o poi. Nel frattempo,
il mio più grande in bocca al lupo per tutto e mi raccomando!
Bacioni veri