Cari amici,
quando il tuo primo giorno a New York fai colazione con una fragrantissima bagel calda
affogata nel burro e capiti nello stesso ascensore con Leelee Sobieski, puoi dire di essere a metà
dell'opera. Ma andiamo con ordine.
|
|
|
Il viaggio è andato bene. Alla dogana non mi hanno chiesto quanto
tempo fossi stata via (San Pietro tiene conto di questo genere di bugie?) e quindi non ho
passato la notte nella stanza dei reietti insieme a indiani, messicani, arabi e tom hanks,
il bagaglio è arrivato, intero, pesante e subito, l'appartamento dell'amico che mi ospita
finché è via è come sempre bellissimo. Fuori fa un freddo maligno, ma a me che mi
importa? Il riscaldamento funziona (per chi non ricordasse, l'anno scorso la situazione
era meno ridanciana).
|
Dunque dunque... Ho iniziato l'università. Insegno a due gruppi di
ragazzi svegli e bravi, alcuni mi piacciono già molto e viaggiamo a vele spiegate, ma
dopo l'ENAIP*, come avevo previsto, è quasi troppo facile.
|
|
|
Ho iniziato anche la ricerca della casa per il post-21 febbraio**,
cioè quando il mio generosissimo amico rientrerà in città. Al momento ho contattato la
donna che si era offerta di ospitarmi in cambio di lezioni di italiano e questo è in
quattro parole il profilo generale della signora: ricca, fotografa, vedova di mezza età
che fa tristezza in Italia ma qui è molto crepuscolare, piuttosto sciroccata, assai
confusa per quel che riguarda la mia persona. Siamo passate dal "mezz'ora di lezione
al giorno" al "potresti ordinare con cura la spazzatura fuori di casa e farmi da
segretaria" con una flessione all'interno del discorso che ha spaziato da un suo
viaggio in pulmino dall'Italia alla Russia ai suoi anni spensierati nel Bel Paese con il
marito, un commerciante d'arte morto qualche anno fa in circostanze su cui ho avuto la
reticenza di non indagare. Ah, la vie. Sta di fatto che l'idea di avermi lì agita
parecchio la signora e di conseguenza anche me. Ho quindi ricominciato la ricerca e non
dispero: per come la vita va se mi fido, qualcosa salterà fuori al momento del bisogno.
|
Procedo anche con le traduzioni. Al momento sto traducendo i
sottotitoli per una tavola rotonda su "Star Trek VIII: Primo Contatto". Se
quando l'avete visto vi siete addormentati come è successo a me con Il Signore degli
Anelli, chiedete pure: so tutto.
|
|
|
La RAI, invece, resta ancora un progetto sospeso nell'aere.
Parlerò con i producer la settimana prossima e vediamo: ne sento un po' di tutti i
colori, su questa cosa, e visto che non sono più un virgulto con spiccate tendenze
all'autodistruzione, dovrò fare attenzione a che questa esperienza (da incastrare
acrobaticamente nel poco tempo libero rimanente) mi apporti del vantaggio anche pecuniario
e non metta in discussione la mia autostima. Il decennio rovinoso che va dai venti ai
trent'anni è passato, grazie al cielo, e non ne sono uscita indenne. Figuriamoci quindi
se mi metto a fare caffè e fotocopie a vanvera con una laurea in lingue orientali in
tasca, epperbacco! (Talvolta mi dimentico di alcune delle mie scelte più insensate.
lingue orientali?!)
Ma anche su questo vi terrò informati.
|
Quanto al resto, quanto alla New York-New York che tutti amiamo, è
sempre lei. Il bello di questo giro di giostra è che me la sento mia, non ho la smania di
andare a vedere se le cose sono rimaste così o (più probabile) quanto siano cambiate,
né mi ci sento sola e sperduta. È più, come dire, un rapporto alla pari, lei gigantesca
e super-interessante, io piccoletta e super-interessante (eh eh eh), lei che offre sbraga
aspetta pretende grida ninna, io che ogni volta che ci cammino me la godo, troppa com'è,
a piccoli morsi. Sto raccogliendo a me le energie rimaste un po' per strada (è un lungo
viaggio, amici) e sto preparando questa nuova giornata. Una alla volta, che tanto di più
non sono nemmeno buona.
|
|
|
L'alba pochi minuti fa è stata magnifica, con un sole rosso grande
pieno di fuoco a levarsi da Brooklyn, fuori fa freddo, i clacson di qualche taxi iniziano
già a strombazzare, il caffè fa schifo... santo cielo, amici, sono a New York!
Vi abbraccio tutti,
Sugar T.
|
*L'ENAIP è una sorta di istituto di contenimento per
potenziali delinquenti sito a Reggio Emilia. Alla fine mi sono affezionata a quei ragazzi
in modo quasi commovente ma oh, boy. mi hanno spremuta come un'arancia.
**C'è il post Y-2K e c'è il post-21F. A ognuno il suo.
|