Suor Marina e Suor Giacomina (poi Madre dell'Ordine)
26 novembre 2006
Due rappresentanti dell'Ordine delle Francescane
Angeline hanno salutato i sessanesi.
Da oggi non vivranno più a Sessano.
Pubblichiamo di seguito il saluto dell'ex
responsabile dei Ragazzi Nuovi letto in Chiesa
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Enrico Antonelli
Fausta Armenti
Pina Colarusso
Katya D’Annesse
Biagio Di Bona
Daniela Giacchetta
Valentino Iafrancesco
Maria Lalli
Tea Lalli
Fabio Mancini
Pierluigi Mancini
Valter Mancini
Maria Antonietta Manuppella
Sandro Petrecca
Mino Petrollini
Giovanni Petta
Emiliana Schiavone
Elena Tamasi
Rossella Venditti
Con questi bambini, poi diventati ragazzi e poi
uomini, ho condiviso l’esperienza del primo nucleo del gruppo
Ragazzi Nuovi. Un gruppo che successivamente si è allargato
e ha visto l’ingresso di un’altra quindicina di
ragazzi. E, intorno a loro, c’erano poi tutti quei giovani
che non partecipavano direttamente ma che indirettamente godevano dei
riflessi dell’esperienza di vita che facevano i loro amici.
Penso di poter parlare anche per loro perché so che le cose
che sto per dire sono le cose che direbbe ognuno di loro se chiamato
come me, in questo momento, a salutare le Suore Francescane Angeline.
Parlo, dunque, a nome di questo gruppo di ragazzi fortunati; fortunati
perché destinati a trovare sulla loro strada, nel momento
più importante della loro vita, dai 10 ai 20 anni, una
esperienza di vita condivisa e di amore.
Il saluto del 26 novembre 2006
Ci avviciniamo all’8 dicembre, alla festa
dell’Immacolata Concezione, alla festa di quella Madonna
nelle cui mani mettemmo la nostra vita e la nostra esperienza di vita
insieme, prendendo l’impegno – ancora oggi
mantenuto da molti di noi – di recitare 10 Ave Maria ogni
giorno come ringraziamento per la gioia che quella Signora ci donava,
facendoci vivere insieme alle nostre famiglie e agli altri, a tutti gli
altri.
Fu proprio l’8 dicembre del 1977 (quasi 30 anni fa) che
cominciammo a vivere concretamente insieme, insieme tra noi
giovanissimi di Sessano e insieme a Suor Giacomina, a Suor Marina e a
Suor Giorgina.
19 ragazzi di Sessano furono invitati a condividere, sotto la guida di
quelle tre incredibili religiose, alcuni obiettivi fondamentali e quei
ragazzi decisero di lavorare insieme, di cantare insieme, di suonare
insieme, di riunirsi settimanalmente e di verbalizzare gli aspetti
più importanti delle discussioni, di creare una cassa comune
per poi poter realizzare progetti importanti. Insomma, cominciarono un
lavoro tenace con entusiasmo e volontà.
Un raduno romano
I 19
ragazzi dal foulard verde, e poi quelli che entrarono successivamente
con il foulard giallo, vissero anni splendidi e indimenticabili,
crebbero insieme, formandosi nel gioco divertentissimo del vivere in
comune, del condividere e, per dirla in modo più
strettamente religioso – della Comunione.
Grazie a quella esperienza, a causa di quella esperienza, quei giovani
di Sessano si sono ritrovati nelle loro vite laiche, un tesoro
ricchissimo di conoscenze e di competenze nel campo del lavoro, di
forza e di serenità nell’affrontare i problemi
personali e famigliari; un tesoro importante e denso di valori.
Si può dunque affermare, con convinzione
e decisione, che la missione compiuta dalle Suore Francescane Angeline
costituisce il momento più alto – culturalmente,
socialmente, umanamente – di tutta la storia di Sessano.
Nessun paese del Molise ha mai avuto per tanti anni consecutivi, tutte
le settimane dell’anno, eventi importanti e di ogni tipo: dai
viaggi di forte significato religioso e culturale ai veglioni che
miravano all’unità e allo stare insieme, ai
piccoli concerti della banda La Fiorente (i 27 giovani in divisa
colorata che inneggiavano alla vita con i loro strumenti) alle proposte
teatrali, dagli “Zecchini d’oro” per i
bambini più piccoli al coro che cantava in chiesa con Madre
Giacomina e che ancora oggi ha nei nostri giovani i degni continuatori.
Oggi, molti adulti di Sessano sono Maestri di
musica, con diploma di Conservatorio, sono insegnanti in Conservatorio,
hanno avuto esperienze musicali importanti, hanno comunque la musica
nella loro vita grazie all’opera – disinteressata e
di altissima qualità culturale – delle Suore
Francescane Angeline.
Oggi, molti adulti di Sessano sono laureati – anche se le
loro famiglie non avevano mai previsto né immaginato un
corso universitario per loro – oppure sono realizzati nel
mondo del lavoro, per la forza instillata nel loro cuore dalle Suore
Francescane Angeline, per il metodo di lavoro imparato, grazie alla
capacità di lavorare con gli altri che gli deriva da quella
esperienza dei Ragazzi Nuovi.
Ma non è soltanto questo l’obiettivo raggiunto dal
lavoro fatto in quegli anni. Avere 27 giovani suonatori, per esempio,
portava a Sessano notevoli benefici: era già importante che
27 ragazzi si ritrovassero ogni sabato con il professor Granata per
suonare insieme; era già importante che i 27 ragazzi
impegnassero parte del loro tempo libero settimanale per fare esercizi
musicali; ma era oltremodo importante che 27 famiglie di Sessano
fossero “costrette” dall’esperienza
musicale dei loro figli ad incontrarsi continuamente e a discutere (per
l’acquisto delle divise, degli strumenti musicali, per
seguire i figli nei luoghi dove erano chiamati a suonare: poi magari,
insieme, decidevano di fermarsi e, insieme, di mangiare una pizza). 27
famiglie venivano invitate continuamente ad uscire di casa e a
procedere insieme, affrontando insieme le difficoltà e
potenziando così gli sforzi, nel percorso difficile della
formazione umana e culturale dei loro figli.
La Fiorente
Suor Marcella e Suor Clelia
È stato davvero il momento
più alto della storia di Sessano. Ecco perché
è stato un errore non aver voluto o non essere stati capaci
di sostenere tale lavoro, di continuarlo, di impedire che arrivasse ad
una conclusione.
Persi tra le carte di ipotetiche industrie che non danno lavoro, di
lavori pubblici che non abbelliscono, di atti amministrativi che non
creano alcuna positività, non abbiamo capito che bisognava
continuare a puntare sul condividere l’esperienza umana,
sullo stare insieme, sul creare occasioni di incontro: è
questa la vera ricchezza di una comunità. E da tale
ricchezza tutto discende: il lavoro, la stabilità
famigliare, la capacità di affrontare i problemi che
inevitabilmente si presentano nella vita di ogni uomo, persino la
bellezza estetica del paese stesso.
Suor Giacomina: l’intellettualità e
l’amore;
Suor Marina: la concretezza e l’amore;
Suor Giorgina: la tenerezza e l’amore;
ma poi anche Suor Emiliana, suor Egidia, suor Clelia, suor Marcella,
suor Silvia e tutte le altre ammirevoli donne dell’Ordine
delle Francescane Angeline ci hanno insegnato questo.
E non l’hanno fatto con le parole di discorsi retorici e
vuoti ma con la concretezza delle loro azioni, con i fatti, con la loro
vita.
Ci hanno dimostrato quanto possa essere bello e avvolgente, sereno e
coinvolgente, efficace e gratificante il vivere insieme, nel rispetto
della diversità di ognuno.
E oggi che non godiamo più della luce del loro
“fare” ci rendiamo conto, ancor di più,
di quanto possa essere squallida e misera la vita di un paese, se
ognuno rimane solo con se stesso, chiuso in casa ad ingigantire i suoi
problemi e a confrontarsi, senza ricevere risposte, con la televisione.
Ecco perché, a conclusione di un ciclo esaltante, io chiedo
ai miei compaesani e soprattutto agli amministratori di riflettere su
quegli anni luminosi della nostra storia perché
lì sono elencati gli strumenti e gli obiettivi, i contenuti
e la forma, i mezzi e i valori di riferimento per risollevare Sessano.
Perché è lì che è scritta,
in maniera chiara e leggibile, la ricetta della nostra
felicità.
Una felicità senza solitudine per gli anziani, senza droga
per i nostri giovani, senza insuccessi scolastici per i nostri figli,
senza liti inutili, senza scontri miserevoli.
Da lì si deve ripartire se si vuole bene a Sessano.
Dimenticare o trascurare l’esperienza e gli insegnamenti
delle suore Francescane Angeline significa incamminarsi verso un abisso
di incomunicabilità, fatto di giorni senza importanza, di
umane ma evitabili piccolezze, di solitudine dolorose.
Per tutto questo dico grazie alle suore Francescane Angeline. Dico
grazie a voi che oggi rappresentate un ordine tanto prestigioso e
mentre vi guardo vedo sui vostri volti, nei vostri volti, i volti di
tutte le suore che hanno vissuto qui, quelle suore che ormai sono
definitivamente dentro di me, dentro l’anima dei Ragazzi
Nuovi e nel cuore di tutti i sessanesi.