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VENITE CENATI PER IL BENE COMUNE DI MAGGIO 2017 La cosa più curiosa del mese scorso è che il Tribunale di Bari si è occupato di una cena che è stata fatta a Campobasso. E la cosa buffa è che la cena manco è stata fatta. È successo come a quando Don Luigi ha fatto il funerale a Mario Kitebbivo e la cascia era sguita e Kitebbivo riapparve tre giorni dopo come a Gesù. Secondo il presidente della regione, qualche anno fa, lui e Manuela Petescia stavano a cena insieme a un avvocato e a un magistrato, proprio alla casa del magistrato. Sempre secondo il presidente della regione, mentre assaggiavano la soppressata di Monacilioni e la Tintilia di contrada Ziccuso, si misero a parlare di cose strane. Si misero a parlare che se non mi dai una cosa a me io ti faccio passare i guai. Un ricatto, insomma. Mo… se una cosa del genere te la dico io, alla Cantina Iammacone, che guai ti posso far passare? Ma se te la dice una che fa la direttrice di Telemolise e uno che fatica al Tribunale, un poco di paura ti viene. Sembra che quando è passato l’effetto della Tintilia - che ci sono voluti quattordici mesi perché nessuno dei quattro è capace di sopportare il vinaccio del Molise -, il presidente è andato alla Polizia e ha raccontato quello che si ricordava. Ci sono state le indagini e c’è stato pure il processo. Alla fine, il tribunale di Bari ha detto che la cena non c’è stata e quindi tutte quelle cose che “Se non fai così ti trito, se non fai come dico io ti faccio passare i guai…” non è possibile che sono state dette. Manuela Petescia subito ha fatto una conferenza stampa e ha detto quello che è successo. Ha detto pure che lei si è potuta permettere due o tre avvocati che hanno fatto le controindagini e che si è salvata. Ma se la cosa succedeva a una povera femmina, che stava in cassa integrazione all’Ittierre o allo Zuccherificio e che non teneva un uocchio per piangere… si crepava di dolore e di carcere. Quando abbiamo visto la conferenza stampa della Petescia, alla Cantina Iammacone è calato il gelo. A noi non ce ne frega chi tiene torto e chi tiene ragione. E manco ce ne frega se capitava a un povero Cristo che non teneva i soldi per gli avvocati. La cosa che più ci ha impressionato è che tra due persone importanti, che fanno cose importanti sulla pelle della gente – un presidente della regione e un magistrato del tribunale – uno si ricorda che è stato a cena dall’altro e quell’altro dice di non averlo invitato, uno si ricorda che lo hanno ricattato e uno dice che non è vero. La direttrice di Telemolise e il giudice di Bari dicono che la cena non c’è proprio stata mentre l’avvocato di Campobasso dice che lui ha cenato a casa di Papa, che non si capisce se è il magistrato o il Vescovo di Roma… che pure Ruzzone, quando si crocca, tiene le visioni e dice che è stato a cena al Vaticano. Insomma, quello che ci interessa sapere a noi è: a ‘sa cena, se c’è stata… che cazzo di vino vi siete bevuti? |
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