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L'OPEN DAY DELLA CANTINA E LA DIVISA DI RUZZONE PER IL BENE COMUNE DI GENNAIO 2019 Il mese scorso sono successe due cose importanti. Una è stata l’Open Day della Cantina Iammacone. L’altra è stata l’arresto di Mario Trota che pescava di frodo da trentasette anni dentro al fiume che sta alla pianura. Ruzzone tiene tutte e due le cariche. È presidente del «Circolo Ricreativo Passatella Serena» ed è pure presidente del «Circolo Pescaccia Nicola Uammero». Siccome si aprivano le iscrizioni ai circoli ricreativi e i 780 euro non ancora arrivano, ci siamo preoccupati perché tenevamo paura che si iscrivevano tutti al «Circolo Acli» che tiene la quota annuale più bassa e la Paulaner alla spina. Iammacone, allora, ha chiamato Ruzzone e gli ha ordinato di organizzare l’Open Day. Ruzzone ha chiamato quegli più esperti e li ha incaricati di fare bella figura. Abbiamo messo due o tre fette di mortadella agli angoli della Cantina, così che quando entravano i visitatori sentissero l’odore di Cantina, perché la mortadella tiene il suo profumo, soprattutto se mischiato all’odore di vino guasto iettato dentro al vico quando apri la finestra. Peppino Serpa, che è l’unico che sa suonare il mandolino, si è messo vicino al frigorifero dei gelati, che sta stutato da quando è finita l’estate, e ha suonato la stessa canzone per tre ore consecutive, ogni volta che entrava un gruppo nuovo che doveva decidere dove iscriversi. Faceva da sottofondo alla spiegazione di Ruzzone. Ruzzone diceva quanti mazzi di carte teniamo e lui suonava. Ruzzone diceva che la scelta della Peroni è una scelta di rispetto della tradizione e lui suonava. Ruzzone diceva che ci stanno regole ferree sulla passatella e che ognuno che si fa il tressette o la scopa deve invitare i quartisti. E lui suonava. Quando abbiamo finito, lui suonava ancora ma Carluccio Aspettaspetta si è avvicinato e gli ha detto: «E basta! E che cazz’…» e gli ha assestato un cuppino che ancora trema la vetrinetta degli accendini scarichi. Il giorno dopo abbiamo sentito la notizia che aveva arrestato Mario Trota, che da quasi quarant’anni si frega le trote del fiume e ci sfotte a ogni vigilia di Natale che lui il pesce non lo accatta. Lo hanno arrestato vicino al Circolo Acli, a dimostrazione che quelli dell’altra parte qualche cosa da nascondere la tengono… che non si può tenere la quota bassa e fare la passatella con la Paulaner. Quando Ruzzone ha saputo dell’arresto, ha riunito il comitato esecutivo del Circolo Pescaccia e si è andato a posizionare davanti alla Caserma dei Carabinieri per aspettare quando usciva. Per l’occasione si è voluto mettere la stessa giacca verde che tengono i Guardiapesca quando vanno a fare le multe a chi usa i bigattini. «È rispetto per questa gente che lavora per noi e pure per i bigattini!», ha detto. Si è impostato con la giacca addosso, che sembrava lo spaventapasseri che la moglie di Iammacone mette dentro al campo di grano per non farsi fregare dai cigliucci, e ha aspettato che usciva l’arrestato con una faccia da cazzo che faceva impressione. Quando Mario Trota è uscito, Ruzzone ha fermato il maresciallo e ha detto: «Marescia’, fatemi dire due parole a questo qua». Il Maresciallo non sapeva che fare ma poi ha visto che Ruzzone stava impostato dentro alla divisa come a chi sta per cantare l’inno di Mameli e ha detto: «Prego…». E Ruzzone, «Trota, ci hai fregato il pesce per 37 anni… e mo attaccat’ a ‘stu capitone!» Quando è tornato alla Cantina, pensavo che era soddisfatto. Invece ha detto che non aveva avuto nessuna soddisfazione a fare quella stronzata, a dire quelle parole e a mettersi quella divisa. Così, ha chiesto scusa alla comunità per la figura di merda che aveva fatto, si è croccato una Peroni a trombetta e ha fatto un rutto che la finestra si è chiusa da sola.. |
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