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CARICHE E CARICHI
PER IL BENE COMUNE DI FEBBRAIO 2019


Il mese scorso è stato il mese dei Carichi alla Cantina Iammacone e delle Cariche al Comune di Isernia.
 
Alla Cantina, abbiamo parlato di «Carichi» perché Ruzzone ha fatto una lezione sulla Briscola a quelli dell’Alternanza Scuola Lavoro. Gli studenti sono venuti con la corriera e hanno girato per sopra alle montagne e sotto alla valle per arrivare fino a noi perché il ponte non tiene la manutenzione e, così ha spiegato Mario Sterzo, un ponte senza la manutenzione non si mantiene. Intendeva all’inpiedi.

Quando sono arrivati, la moglie di Iammacone ha accolto gli studenti, che tenevano lo stomaco rigirato, con un caffè alla sambuca che subito li ha rimessi a posto. E dopo si sono seduti per la lezione di Ruzzone: «La Briscola nel 2021: prospettive di lavoro».

Ruzzone ha spiegato che i «carichi» sono le carte migliori, quelle che valgono di più: l’asso e il tre. Ha spiegato che è meglio se ti vengono e se te li tieni fino alla fine. Però, se te li tieni e l’avversario fa un sacco di punti, con i tuoi carichi ci appicci la pippa perché chi gioca contro di te risponde con carte che non hanno valore e tu ti freghi.

I ragazzi hanno capito e, sul questionario di gradimento da consegnare al preside, hanno dato un voto alto a Ruzzone perché è stato un insegnante capace di farsi capire e, soprattutto, un docente veramente esperto della materia.

Al Comune di Isernia, invece, hanno parlato di «Cariche». Là le cariche sono quella di Presidente del Consiglio e quella di Assessore. Sono come all’Asso e al Tre della Briscola. Solo che, mentre alla Briscola le regole sono chiare, al Comune di Isernia non si capisce una mazza. Tanto che Peppino Lombardozzi ha chiesto al Viminale da quando parte la regola che il Presidente deve durare solo per trenta mesi e il Viminale ha detto che questa regola vale dalla prossima volta. E quindi Peppino non teneva nessuna intenzione di dimettersi.

I consiglieri che a volte sostengono il Sindaco e a volte non lo sostengono tutti dicevano che volevano una carica da assessore o una da presidente. Qualcuno voleva fare il vice sindaco perché glielo avevano promesso prima del ballottaggio, che è come a una Bella alla briscola quando tu vinci due mani e quell’altro ne vince due pure lui e allora devi fare un’altra partita per vedere chi vince tutto.

A Campobasso, intanto, all’incontro con il primo ministro Conte, il Sindaco di Isernia ha detto che «per migliorare la nostra situazione ci vuole la coesione orizzontale che vinca le differenze verticali». Conte non ha capito bene ma ha subito mandato uno a comprare la Settimana Enigmistica all’edicola che sta di fronte al teatro Savoia.

Quando è tornato a Isernia, il Sindaco ha trovato Peppino Lombardozzi che lo rimproverava: «Tu mi vuoi mettere orizzontale? Guarda che io sono l’unico che sa trovare le sette differenze e unisce i puntini con i numeri per fare la figura!» Il Sindaco ha risposto: «No, no… mo mi sa che sono nove!» ma forse non si riferiva alle differenze ma agli assessori… che per accontentare tutti ne deve aumentare due.

Intanto, dal 2010 al 2017 la popolazione di Isernia è diminuita di mille cristiani. Se continua così, in un secolo ci leviamo tutte le preoccupazioni. Faranno come a Ruzzone e Domenico Pella che, una volta, stavano talmente ubriachi che persero trentotto carte del mazzo e continuarono a giocare a briscola solo con l’Asso e con il Tre. ‘Na carta a me e una a te.


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"Chi pensa male non sbaglia. Chi pensa bene campa" (Rossano Turzo)