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Iammacone-Hub e Ruzzone-House
PER IL BENE COMUNE DI GIUGNO-LUGLIO 2019


Il mese scorso la Regione Molise ha detto che chi vuole può affittarsi la sede che tengono a Bruxelles per fare quello che cazzo vuole. Loro si sentono contenti e hanno detto che questa cosa si chiama «Molise-Hub» e, allo stesso tempo, «Molise-House».

A noi le parole che iniziano per «H» ci hanno sempre fatto impressione. Perché la «H» non serve e quando uno mette dentro al discorso una cosa che non serve vuol dire che ti vuole fregare. Pensate solo a che cosa è successo alla Pop-84 quando è diventata Ittierre Holding. E pensate che cosa poteva succedere se la chiamavano Hittierre Holding.

Comunque, dopo tanti anni che noi della Cantina Iammacone glielo dicevamo, si sono accorti che tenere quella casa al Belgio è solo una spesa. Così hanno spremuto le meningi e hanno fatto uscire un progetto che vedrai quante persone se lo pigliano quell’appartamento per fare gli affari che in Molise non riescono a fare e per fare i soldi e i posti di lavoro che a Sesto Campano, a Pettoranello e a Casacalenda non sono riusciti a fare. Dice che già ci stanno le file per chi vuole andare al Belgio a contrattare lo smercio della stracciata di Capracotta e il tartufo di San Pietro Avellana. E poi ci stanno pure quelli che dal Molise frequentano il Lussemburgo e da là stanno più vicini.

A noi non ci sembra una buona idea. Già quando si accattarono l’ufficio così lontano da Campobasso noi scrivemmo che non era il caso. Pure il figlio di Ruzzone, una volta, si voleva comprare un negozio a Oslo per vendere il gelato che faceva a Carpinone. E noi facemmo appena in tempo a non farglielo comprare. Se no mo ancora stava a pagare il mutuo al Credito Molisano.

Ma la cosa che ci fa essere pessimisti è quella che successe proprio a noi. Una volta, ci affittammo uno spazio alla fiera di Bari perché tutti dicevano che se andavamo là a far vedere agli altri le cose che facevamo potevamo diventare ricchi e creare posti di lavoro.

Per affittarci il posto alla Fiera di Bari, Ruzzone ritirò tutti i buoni fruttiferi che teneva alla posta. E la cosa gli dispiacque molto perché quei buoni fruttiferi li aveva lasciati il padre dopo trent’anni di Svizzera ed erano la ricchezza della famiglia.

Facemmo pure una colletta alla Cantina Iammacone. Ognuno che si beveva una birra metteva un euro dentro a un salvadanaio a forma di porco e tutto andava per la fiera di Bari. Il più generoso fu Nicola Sfunno che si croccava almeno sette o otto birre a serata. E siccome la questua durò tutta l’estate, solo lui mise alla colletta quasi mille euro.

Peppino Lusdreus, che faceva il presidente della commissione per la festa del santo, mise tre o quattro pali di luminaria in meno e fece menare una decina di botte in meno al fuochista che aveva incaricato dello sparo finale. E i soldi che avanzarono li mise per lo spazio che ci eravamo presi alla Fiera di Bari.

Insomma, alla fine, riuscimmo ad arrivare alla cifra che ci serviva e ci uscirono pure i soldi per una decina di viaggi dalla Cantina Iammacone a Bari per andare a vedere lo spazio che ci eravamo affittati. Il figlio di Ruzzone, addirittura, prese l’aereo un paio di volte, da Cantalupo a Bari, per andare a preparare l’inaugurazione. Che doveva essere una cosa grossa perché da lì doveva uscire il nostro futuro e la fine della nostra miseria. Pagò pure uno che doveva inventare le parole giuste per vendere quello che dovevamo vendere. Quello si prese trecento euro e disse che dietro allo spazio, sopra a una tendina con la fotografia del teatro di Pietrabbondante o delle colonne impivizate di Altilia, dovevamo scrivere «Iammacone-Hub» e «Ruzzone-House».

Michele Pella, durante tutta l’estate, diceva spesso a Iammacone: «Pensa che questa è l’ultima estate che ci beviamo la Peroni. Poi… Champagne!»

Il problema fu che, quando arrivò settembre e dovevamo andare alla fiera, ci addonammo che non tenevamo niente da esporre né da vendere. Così, lo spazio che avevamo affittato rimase sguito come alla sacca della zampogna quando lo zampognaro non ci scioscia dentro.



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"Chi pensa male non sbaglia. Chi pensa bene campa" (Rossano Turzo)